Da Il Ressto del Carlino, 15/04/2022
Si tratta di un canto universale che unisce tutti i popoli
Faccio i miei complimenti alla prof di musica che ha chiesto agli studenti di cantare ‘Bella Ciao’. Una grande prova come insegnante e cittadina.
Franco Conti, presidente del Centro documentazione Resistenza di Ca’ di Malanca, replica all’attacco rivolto alle scuole Bendandi dal consigliere comunale Gabriele Padovani e dal consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani.
Bella Ciao è un canto universale, che unisce i popoli: in tutti i continenti viene intonata, nelle più varie occasioni. A fianco dei partigiani inoltre combatterono inglesi, indiani, americani, sudafricani, brasiliani, australiani: quelle note commemorano il sacrificio di ciascuno di loro per la libertà d’Italia.
Conti rispedisce al mittente l’accusa secondo cui attraverso ‘Bella Ciao’ la scuola stesse facendo propaganda.
Curioso che dopo aver strumentalizzato per decenni il Va’ pensiero ora chi ha fatto parte della Lega tenti di contrabbandarlo quale icona da contrapporre alla Resistenza, quasi fosse un canto neutro – puntualizza Conti – La popolarità di quelle note nell’epoca del Risorgimento fu dovuto proprio al loro legame con le vicissitudini dell’Italia pre-unitaria.
Sul caso è intervenuto anche il presidente della Provincia, Michele de Pascale: Lo studio della musica e dell’arte è fondamentale per comprendere le diverse fasi storiche e le dinamiche sociali e culturali che vi si sono sviluppate. Spero quindi con tutto il cuore che a mio figlio e mia figlia facciano studiare il ‘Va’ Pensiero’ insieme al Risorgimento e ‘Bella Ciao’ insieme alla lotta” di liberazione dal nazifascismo. ‘Bella Ciao’, cosi come Va Pensiero o l’Inno di Mameli sono canzoni “di parte”, ma non stanno dalla parte di una fazione politica o di un partito, stanno semplicemente dalla parte della Libertà.
Filippo Donati