Anche il Coordinamento Nazionale Donne ANPI aderisce alla manifestazione del 28 settembre a Roma per dire “No Pillon e DDL collegati”.
Saremo in piazza insieme ai Movimenti Femministi, alle Associazioni di donne, i Centri antiviolenza, i Collettivi e le Organizzazioni che l’hanno indetta, perchè convintamente contrarie a questo devastante progetto politico che annullerebbe i diritti conquistati con anni di lotte, ridefinendo i rapporti sociali in chiave illiberale e sessista.
DI SEGUITO IL TESTO DEL MANIFESTO CHE PROMUOVE LA MANIFESTAZIONE
“Siamo le donne che hanno lottato per il nuovo diritto di famiglia, per il divorzio e la legge 194.
Siamo le donne che hanno definito lo stupro reato contro la persona e non contro la morale, lottando per cancellare le norme ereditate dal codice fascista Rocco insieme al delitto d’onore, al matrimonio riparatore, allo ius corrigendi del marito, titolare di ogni potere su moglie e figli.
Siamo le donne che da sempre si battono contro la violenza maschile fuori e dentro la famiglia.
Siamo le donne dei Centri antiviolenza femministi.
Siamo le donne che hanno lottato per il diritto al lavoro, per il valore e il rispetto del lavoro, per la centralità e il valore sociale della maternità, per i congedi di maternità e paternità, per un welfare solidale e non basato su nonne e nonni.
Siamo le donne che si prendono cura delle persone, delle comunità, dei territori. Siamo coloro che tengono davvero al centro il benessere e la serenità di bambine e bambini perché è grazie a noi che bambini e bambine sono diventati soggetti di diritto.
Siamo le famiglie in tutte le possibili declinazioni.
Siamo le donne e gli uomini giovani, che vorrebbero lavorare e non emigrare, che rivendicano il diritto di poter decidere se, dove, come e quando costruirsi una famiglia.
Siamo le donne e gli uomini che danno vita giorno per giorno una società accogliente inclusiva aperta e giusta con donne e uomini migranti.
Siamo donne e uomini scesi in piazza come e con soggettività transfemministe e lgbtq+ per una società di piena cittadinanza umana.
Siamo i padri e gli uomini responsabili e civili che non si riconoscono nella strategia e nella retorica vendicativa della lobby dei padri separati.
Siamo coloro che rifiutano la menzogna dell’alienazione parentale, in accordo con tutta la comunità scientifica internazionale e siamo contro chiunque manipoli bambini e bambine per il proprio tornaconto personale o professionale.
Siamo qui ancora una volta per ribadire: Non si torna indietro sui diritti e la libertà di scelta. Non si usano bambini e bambine contro i genitori!
Nessun testo unificato su separazione, mediazione obbligatoria bigenitorialità, mantenimento diretto.”