Comunicato stampa ANPI: attacco alla Resistenza in Consiglio Comunale

AncaraniA Ravenna, nella sede municipale, durate il Consiglio Comunale straordinario, il consigliere comunale Ancarani, di Forza Italia, approfittando delle celebrazioni del 70° della liberazione, ha attaccato la lotta partigiana.

Alla presenza di autorità civili e politiche e militari, dell’ ANPI, delle associazioni combattentistiche e d’arma, di molti cittadini, di partigiane e partigiani, di patrioti, del Prefetto, degli ospiti canadesi venuti qui in rappresentanza di quei canadesi liberatori che il 4 dicembre del 1944 entrarono in Ravenna con i partigiani, Ancarani, interrotto e fischiato più volte e nell’imbarazzo generale, ha attaccato la Resistenza definendola colpevole per lo più di crimini e delitti politici.

In riposta i capigruppo consiliari di PD, Cinque Stelle, SEL hanno precisato che i partigiani furono punti di eccellenza ravennate, e che la lotta di liberazione ha valori universali validi sempre. E benissimo ha fatto il sindaco Matteucci a citare Bulow e queste sue parole. “I resistenti si sono battuti per chi c’era, per chi non c’era e per era contro”.

L’ANPI provinciale di Ravenna con amarezza è costretta a costatare che ancora una volta il consigliere Ancarani non vuole riconoscere la realtà: ovvero che i partigiani di Bulow, di Zaccagnini, di Guerrini furono combattenti per la libertà, vincitori del nazifascismo e che liberarono Ravenna da soli preservandola dal bombardamento finale. Furono infine attori convinti nella stesura della nostra Costituzione.

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2 thoughts on “Comunicato stampa ANPI: attacco alla Resistenza in Consiglio Comunale

  1. In questo mondo in continuo canbiamento c’è una certezza incrollabile: i fascisti! Si riproducono, si clonano. Passano gli anni, ma sono sempre gli stessi! Aldilà di ogni giudizio storico, resta un fatto: la ltta partigiana diede un contributo irrinunciabile alla liberazione sul piano militare, politico e morale. Sitrattava anche di ridare onore al nostro Paese trascinato da un dittatore ambizioso e incosciente in una catastrofe tremenda,e mal difeso da un re “tentenna” che prima cedette a quel pittoresco, quanto malvagio personaggio, poi se ne liberò quando il grosso del lavoro erastato compiuto da altri. Infine “difese” la Nazione allo sbando fuggendo a Brindisi. Ma forse nella sua straordinaria ignoranza il consiglier forzista tutto questo non lo sa!

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