Di Napoleone e Facchini Claudia
Nato a Lugo il 12 gennaio 1884, Muratore-lavandaio, Socialista, poi anarchico
Abita a Bologna fin dall’infanzia, così affermano alcune fonti: in questa città il 30 gennaio 1911 si unisce in matrimonio ad Ida Cini. Probabilmente appartiene al Gruppo Anarchico “Emilio Covelli”, formatosi nel capoluogo emiliano nel novembre 1915 e che, nel 1917, cambia il nome in “Fascio Libertario Bolognese”. L’antimilitarismo propagandato dai membri di questa associazione fa sì che, nel corso della prima guerra mondiale, molti di loro siano internati, incarcerati o chiamati alle armi, per cui alcuni tra essi si danno alla diserzione: tra questi ultimi anche Marino. Chiamato alle armi, dopo essere stato ferito, diserta ma, arrestato, è condannato da un Tribunale Militare a tre anni di reclusione. Si sottrae alla galera e si rifugia in Svizzera. Alla fine della guerra, grazie all’amnistia, rientra in Italia. È il 1919. Nel 1923 espatria in Francia.
Risiede a Montreux fino al 1925, lavorando in una lavanderia. Nel gennaio del 1937 passa in Spagna e si arruola nel Battaglione “Garibaldi”, destinato per la sua non tenera età ai servizi ausiliari. Nel maggio del 1938 risulta ricoverato nell’Ospedale di Matarò. Qui viene operato per un’otite purulenta con trapanazione del mastoide sinistro. Nell’ottobre del 1938 torna in Francia, probabilmente con un convoglio sanitario; si reca nella sua ultima residenza, a Port-Cros. Il 20 ottobre 1939 la polizia francese lo arresta e lo interna nel Campo di Concentramento del Vernet d’Ariège. Il 25 settembre del 1941 Grilli è trasferito in Italia ed assegnato dalla Commissione Provinciale, al confino di polizia per quattro anni, nell’isola di Ventotene.
Dopo il 25 luglio 1943 il governo Badoglio