Michele de Pascale: Ravenna ha gli anticorpi per difendersi dai rigurgiti del fascismo

da ravennanotizie.it

Michele de Pascale Sindaco di Ravenna ha pubblicato su Facebook il suo intervento di oggi – giovedì 22 febbraio – in Consiglio comunale sulla presenza di Roberto Fiore e sulla sala concessa a Forza Nuova. “Il Comune di Ravenna subirà questa sera lo sfregio di vedere organizzata in una sua sala una manifestazione di “Italia agli Italiani”, lista che sarà presente alle prossime elezioni, nata dal duo Forza Nuova e Fiamma Tricolore e che ospiterà il Signor Roberto Fiore, già leader di Terza Posizione, gruppo neofascista eversivo che fu sciolto negli anni Ottanta in quanto coinvolto in diverse pagine di terrorismo nero, fra cui la strage della Stazione di Bologna.”

“Questa lista è stata ammessa a questa competizione elettorale sebbene, a mio modo di vedere, i suoi programmi e proclami violino palesemente la Costituzione della Repubblica Italiana che nella XII Disposizione Transitoria recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Il Comune di Ravenna, in assenza di provvedimenti da parte delle Autorità Statali competenti, è ovviamente chiamato ad applicare le leggi nazionali e i suoi regolamenti comunali, che prevedono l’obbligo da parte delle amministrazioni locali di mettere a disposizione sale pubbliche al fine di presentare programmi e candidati delle liste presenti alle elezioni. È probabilmente dal 1944, con l’insediamento del Sindaco Repubblicano Riccardo Campagnoni che succedette al Podestà Fascista Giovanni Cottignola, che in una sala comunale, non vengono propagandati disvalori anticostituzionali. L’unica magra consolazione spero sarà nelle urne, dove vedremo chiaramente quanti cittadini si schiereranno con costoro o con altri movimenti neofascisti e quanti, invece, voteranno, pur anche nelle più ampie e legittime differenze di posizioni, per tutte le altre liste di ispirazione Costituzionale.”

“Ravenna, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, Città di Arrigo Boldrini e di Benigno Zaccagnini e di tanti martiri di ogni fede politica e religiosa, che durante il Risorgimento e la Resistenza hanno saputo dare dignità, libertà e uguaglianza al Popolo Italiano ed Europeo; Città degli oltre trenta ebrei rastrellati, spinti in catene nella stazione ferroviaria e da qui deportati a morire ad Auschwitz, di Antonella Ceci e Leo Luca Marino, morti ventenni sotto le macerie della Stazione di Bologna nella strage del 2 Agosto 1980. Ravenna ha gli anticorpi per difendersi da chi ha la pretesa di scrivere una nuova pagina buia del nostro paese. Auspico che a tutto ciò non si aggiungano ulteriori violazioni di legge, con particolare riferimento alle disposizioni delle leggi Scelba e Mancino e che il tutto possa comunque svolgersi senza gli episodi di violenza che, purtroppo, stanno colpendo molte città italiane e sui cui, a prescindere dalle appartenenze, va espressa unanime e assoluta condanna.”

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