Raduno di CasaPound intimidazioni al sindaco che nega il permesso
MILANO
Milano non li ha voluti e così avevano ripiegato su Castano Primo, 50 km dalla metropoli. Ma il sindaco Giuseppe Pignatiello, all’ultimo, non ha più voluto saperne («mi hanno ingannato con una richiesta e un programma fittizi»), e ha revocato l’autorizzazione. Risultato: nel pomeriggio un gruppo di militanti neofascisti lo ha insultato e minacciato all’esterno del municipio («mafioso di merda», «ti bruciamo il paese»), presenti assessori e consiglieri.
Inizia nel segno del caos e della tensione la festa nazionale di CasaPound (tre giorni di dibattiti e spettacoli: da oggi a domenica). Anzi non è ancora chiaro se e dove avrà luogo il raduno del movimento di estrema destra che ha per simbolo una tartaruga.
Deciderà il prefetto Francesco Paolo Tronca. Nella conferenza stampa di presentazione ieri il leader di CasaPound, Gianluca Iannone, aveva parlato di «Comune talebano», a proposito del veto posto dall’amministrazione di Milano. Certo non si aspettava un nuovo rifiuto. «Ad aprile ho ricevuto una richiesta di affitto del centro sportivo da parte della società sportiva “La Focosa” — dice il sindaco di Castano Primo, Pignatiello, lista civica a trazione Pd — . Aveva proposto un programma interessante su aspetti dello sport». Era una copertura. «Oggi (ieri, ndr ) abbiamo scoperto che sono cambiati sia il soggetto — diventato CasaPound — sia l’oggetto, un programma politico. Così abbiamo deciso la revoca dell’autorizzazione».
Il caso della festa di Casa-Pound, sollevato da Repubblica il primo settembre, aveva fatto da subito discutere: la scelta di Milano (città medaglia d’oro per la Resistenza), la concomitanza (11-13 settembre) con un altro evento neofascista, il festival Boreal di Forza Nuova a Cantù (autorizzato per il terzo anno dal sindaco). Un settembre “nero” che ha spinto il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, a scrivere alle più alte cariche dello Stato per chiedere di bloccare le manifestazioni («nel rispetto della Costituzione»). Ieri la risposta di Laura Boldrini: «Massima distanza con movimenti che si richiamano al ventennio fascista».
Oggi dalle 17 in via Mercanti, Il Comitato Permanente Antifascista ha organizzato un presidio di protesta. Intanto da Casa-Pound tirano dritto: «Saranno tre giorni vivi e vivaci», spiega Iannone. A uno dei dibattiti avrebbe dovuto intervenire anche Vittorio Feltri. «Lo scandalo vero — sostiene — è vedere l’ostilità preconcetta della sinistra nei confronti di un movimento che fa politica nel rispetto del codice penale».
Paolo Berizzi, La repubblica, 11 settembre 2015