Ivano Artioli commenta duramente la condanna per imbrattamento di tre antifascisti per aver ricoperto delle svastiche dipingendo fiori
Polemiche dell’ANPI dopo la condanna del tribunale di tre componenti della Rete Antifascista di Ravenna, per “imbrattamento aggravato”. L’accusa si riferisce ai disegni di cuori e fiori realizzati con bombolette spray per coprire simbologie legate a fascismo e nazismo (svastiche e croci uncinate) comparse sul muro di cinta della scuola d’infanzia Garibaldi, e sulla scritta “Ora e sempre resistenza”, realizzata nei pressi del cimitero, con riferimento alle celebrazioni annuali per ricordare il gerarca fascista Ettore Muti.
Le condanne prevedono una pena di venti giorni a testa (sospesa), per Michael Da Ros, 26enne di Ravenna, e Stefano Pelloni, 38 anni di Lugo. Un mese e dieci giorni (ma pena non sospesa), per Raffaella Veridiani, 54 anni, di Ravenna.
Da qui la reazione del presidente provinciale dell’ANPI, Ivano Artioli, “Restiamo sconcertati – si legge in una nota – nel leggere che alcuni antifascisti ravennati sono stati condannati a mesi di carcere perché incolpati di aver coperto con immagini belle e apolitiche le svastiche e le croci uncinate disegnate sul muro della scuola d’infanzia Garibaldi”.
“Ricordiamo – aggiunge – che l’antifascismo è il pensiero attivo, costante e continuo del nostro ordinamento giuridico a partire dalla Costituzione e che Ravenna è città Medaglia d’Oro per aver provveduto da sé a vincere il nazifascismo cittadino, liberando la città ed evitandole il bombardamento a tappeto”
Artioli sottolinea che i fatti che hanno portato alle condanne risalgono a due anni fa, “ma le svastiche e le croci uncinate sono state vergate, e con maggior virulenza, anche quest’anno e proprio nel punto più significativo del martirio patriottico partigiano: il Ponte dei Martiri”.
Svastiche e croci uncinate poi coperte subito, “ma che ancora si intravedono”.
Il presidente dell’ANPI commenta ancora che la sentenza “oltre ad essere profondamente ingiusta nel colpire sinceri antifascisti, non rappresenta la comunità ravennate e dà invece, anche oltre la propria volontà, incitamento a chi del nazismo e del nazifascismo ancor oggi fa credo politico, propagande e intimidazione. Ne auspichiamo il ravvedimento”
Bravo Ivano !!
Condivido e sottoscrivo quanto affermato dal Presidente ANPI Prov. Ravenna Artioli. Credo anch’io che, pur non condividendo certe modalità di iniziative e di lotta di alcuni dei protagonisti oggetto di questa ingiusta sentenza, sia doveroso sottolineare come il loro scopo, sia comunque una difesa senza se e senza ma della nostra Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza.